Tutti, da giovani, abbiamo collezionato qualcosa. Cartoline, figurine, schede telefoniche. Queste ultime, testimonianze di un’Italia che non c’è più in cui il solo pensiero di avere uno smartphone era pura fantascienza, non devono assolutamente essere buttate via.
Il motivo è molto semplice: alcuni pezzi valgono tantissimo. Quali sono di preciso? Nelle prossime righe, abbiamo selezionato alcune informazioni preziose in merito, che ti consigliamo di approfondire se hai intenzione di guadagnare da una tua passione di gioventù.
Schede telefoniche che valgono migliaia di euro
Sembra strano ma sì, esistono delle schede telefoniche che, oggi come oggi, valgono tantissimi soldi. In questo novero è possibile includere le tessere caratterizzate dalla presenza della Torre di Pisa, che valgono circa 3000 euro.
Si viaggia nell’ordine delle migliaia di euro anche quando si parla delle tessere telefoniche che sono state immesse sul mercato per celebrare le ‘notti magiche’ di Italia ’90. lo stesso si può dire per le tessere che sono state proposte per omaggiare le Olimpiadi di Atlanta del 1996, le ultime del secondo millennio.
Non c’è che dire: le tessere telefoniche, oggetti che hanno fatto parte della nostra vita per tantissimi anni, possono valere delle vere e proprie fortune. Tra i pezzi più interessanti è possibile citare le schede telefoniche della serie Trottole.
Anche se sembra strano leggerlo, esistono delle schede telefoniche che valgono attorno ai 10.000 euro. Questi pezzi, ovviamente, devono essere in perfette condizione e caratterizzati da valore facciale originale. Entrando nel vivo delle opzioni vere e proprie, facciamo presente che, nell’elenco di queste schede telefoniche che valgono una fortuna, è possibile citare le schede prodotte dalla Sida negli anni compresi tra il 1977 (si tratta di una serie di schede precursorie).
Proseguendo con il focus sulle tessere telefoniche che probabilmente che hai in casa e che valgono tantissimo, un doveroso cenno deve essere dedicato alle Urmet bianche, che sono state immesse in commercio tra il 1985 e il 1986, e alle Urmet Rosse, prodotte invece tra il 1986 e il 1988. In entrambi i casi, si parla di schede telefoniche in cartone resistente.
Degno di nota è anche il caso delle tessere telefoniche prodotte, con lo scopo di realizzare dei gadget, da aziende come Alitalia e Lufthansa. Concludiamo rammentando che, nel momento in cui si ha intenzione di vendere le proprie tessere, è meglio rivolgersi a siti specializzati, in modo da avere la garanzia di una valutazione imparziale dei singoli pezzi.