L’alimentazione resta un argomento di primo piano nell’ambito in quello che è un po’ l’obiettivo di tutti, ossia mantenere un livello perlomeno accettabile della nostra salute, e come tutte le scienze non si ferma praticamente mai nel contesto delle nuove scoperte, per questo motivo gli esperti sono sempre pronti a mettere in discussione vecchi concetti, magari confutabili o completamente sbagliati. Non è il caso della frutta secca, ossia tutta quella tipologia di semi commestibili e sufficientemente grandi da essere considerati alimento adatto al consumo umano, visto che si tratta di una tipologia di cibo estremamente antica, universalmente conosciuta come benfica. Ma la frutta secca fa ingrassare?
La frutta secca fa ingrassare? La risposta potrebbe sorprenderti!
Tendnzialmente la risposta più “diplomatica” è dipende, in quanto la differenziazione tra generi non permette una definizione precisa. Non solo, in quanto incide anche il tipo di cottura e conservazione che viene scelta, ad esempio quella essiccata risulta essere tendenzialmente più calorica perchè l’acqua è praticamente assente.
In senso generico, la frutta secca non dovrebbe mai mancare nella dieta equilibrata in quanto è fonte di proteine, minerali, fibre e risulta anche particolarmente utile per contrastare malattie come il diabete, la pressione alta e la glicemia “ballerina”.
Tuttavia numeri alla mano in media le calorie sono decisamente alte (si aggirano tra i 500 ed i 650 caloriee per etto) ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno, in quanto contengono prevalentemente grassi “buoni”, e sono in genere dotate di un elevato potere saziante.
Usata come snack è un ottimo rimedio per spezzare la fame a patto di restare entro una quota di 50-60 grammi al giorno.
Le più caloriche sono probabilmente le noci brasiliane, quelle meno sono le arachidi che non sono propriamente considerabile frutta secca in quanto appartengono alla famiglia dei legumi ma per conformazione ed utilizzo sono spesso incluse nella frutta secca.