Le uova costituiscono una delle principali forme di cibo fin dalla notte dei tempi, che possono essere consumate “pure” ma anche all’interno di preparazioni più o meno elaborate, e anche se la terminologia generica delle uova fa pensare alle più diffuse che provengono dalla gallina, al mondo vengono consumate tipololige per ogni forma di volabile (ad esempio quaglia o struzzo) ma anche di pesce come il famoso caviale. Dal punto di vista strutturale l’uovo è una cellula germinale femminile costituita essenzialmente da guscio, tuorlo e albume. Come molti altri alimenti le uova per conformazione tendono a degradarsi con il tempo, e la loro conservazione risulta essere fondamentale per ogni nazione efficiente. Ma come capire se le uova sono fresche, quindi adatte al consumo?
Consumare uova che hanno passato il periodo di consumo è molto pericoloso, anche culturalmente molti preferiscono gettare le uova che non sono state adeguatamente conservate oppure se è stato superato il periodo di “scadenza”. In Italia come gran parte dei paesi europei infatti esiste una data di scadenza riportata sul guscio o sulla confezione ma molto dipende da come vengono conservate (generalmente si consiglia di tenerle in luoghi freschi e asciutti, molti scelgono il frigorifero per la conservazione).
Per capire la freschezza dell’uovo è sufficiente immergerlo un in bucchiere di acqua nel quale è stato disciolto un cucchiaio di sale. Se questo va sul fondo significa che è decisamente fresco (è stato deposto da al massimo 4-5 giorni), se tende a stare vicino al fondo resta assolutamente adatto alla consumazione ma risulta essere meno fresco (2 settimane) mentre se galleggia significa che è praticamente marcio e non va assolutamente mangiato. In genere un uovo freschissimo può essere consumato crudo o alla coque, mentre uno mediamente fresco può essere comunque utilizzato previa cottura.