Conosciuto fin dall’antichità, il cavolo verza era considerato sacro dai Greci, mentre i Romani lo usavano per curare vari disturbi e consumato crudo prima dei banchetti per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcol. La Brassica Oleracea è un tipo di cavolo cappuccio appartenente alla famiglia delle crocifere, originario delle regioni costiere del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico. Presente in tutte le regioni d’Italia, ma prevalente soprattutto nella regione centro-settentrionale.
Questa pianta è costituita da una foglia incappucciata, molto rugosa, particolarmente soda e croccante, verde scuro all’esterno e verde chiaro all’interno. Tra le varietà più famose troviamo: Violetta di Verona (verde-viola), Crauti di Vetus (verde chiaro), S. Martino d’Asti e Monarca (verde scuro).
Questo conosciutissimo ortaggio invernale contiene diversi minerali (calcio, sodio, fosforo, potassio, magnesio, rame, manganese, ferro, selenio e zinco) e vitamine (A, B1, B2, B3, B5 B6, C, E, K e J). Possiede, inoltre, una buona quantità di sostanze antiossidanti, beta-carotene, luteina e zeaxantina.
Ecco le sue principali proprietà:
Qual è il modo migliore per valutare la freschezza di questo cavolo cappuccio? Scegli solo quelli che sono ermetici e quasi inodori. Poi tenete presente che queste verdure si conserveranno anche per 5-6 mesi se conservate in un luogo freddo e umido.
In cucina, è meglio non cuocere a lungo questa verdura. Se al vapore, lessato in poco olio o affettato e consumato crudo in insalata, è estremamente digeribile e un vero toccasana gastrointestinale. Tuttavia, il modo migliore per cucinarlo è cuocerlo a vapore (bastano 15/20 min) per preservare i principi attivi. Tuttavia, nel caso della cottura in acqua, è meglio conservare e consumare il liquido bollente per sfruttare tutti i benefici e le proprietà di ciò che contiene.