Il prosciutto cotto è uno dei salumi più apprezzati e conosciuti in Italia. Ma il consumo di prosciutto cotto va limitato per non ingrassare? Cosa accade se si mangia troppo prosciutto cotto? All’interno di questo articolo articolo risponderemo a questa e ad altre domande.
La carne fa bene o fa male?
La carne è un alimento molto importante per la dieta, apporta nell’organismo diversi nutrienti fondamentali, utili per le migliori funzioni del corpo e per evitare carenze di tipo nutrizionale come per esempio quella del ferro. Le carni bianche, come il pollo e il tacchino, sono molto magre e hanno un basso impatto calorico e un alto valore proteico, importante all’interno di una dieta dimagrante volta a diminuire il proprio peso corporeo. Le carni rosse sono molto nutrienti e ricche di ferro, essenziale per il buon funzionamento del sangue e per evitare la comparsa dell’anemia. Le carni rosse però, quando sono lavorate e subiscono processi di salatura, stagionatura, aggiunta di conservanti, possono rischiare si diventare pericolose per la nostra salute. Tutti questi processi aggiunti, se vengono combinati ad una cottura a temperature elevate, modificano le molecole della carne e ne formano di nuove che possono aumentare il rischio di sviluppare una patologia tumorale. Anche il prosciutto cotto è pericoloso?
Le carni lavorate e il prosciutto cotto
Il prosciutto cotto, per quanto sia considerato un salume magro consigliato anche nell’alimentazione dei bambini, fa parte della classificazione delle carni rosse lavorate di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo. Le carni lavorate, se vengono consumate in eccesso, possono condurre l’organismo sulla strada dell’alto rischio per la salute.
Cosa succede se si mangia troppo prosciutto cotto?
All’interno del prosciutto cotto sono presenti sostanze come i nitriti, che vengono inserite all’alimento per eliminare il rischio della presenza della tossina botulinica ma ne aumentano anche il sapore, che diventa più intenso, così come per il colore. I nitriti sono potenziali sostanze cancerogene che non sono direttamente responsabili della moltiplicazione cellulare ma, in se ne dovessimo mangiare una dose rilevante per un lungo periodo di tempo, possono concorrere alla formazione di tumori allo stomaco e all’esofago. Nello stomaco in particolare i nitriti scatenano una reazione con le proteine di origine animale del prosciutto cotto, generando sostanze cancerogene come le nitrosammine.
Quanto prosciutto cotto si può mangiare?
Fate attenzione a non mangiare troppo prosciutto cotto troppo frequentemente, poiché potreste andare incontro a gravi rischi per la vostra salute. E’ importante limitare il consumo dell’alimento e inserirlo nella dieta una o due volte a settimana massimo, variando con altri affettati magri come le fettine di tacchino. E’ importante poi scegliere tagli magri di prosciutto cotto dalla provenienza certa, che non abbiamo subito troppe aggiunte di conservanti, senza polifosfati e glutammato, che presentino un ridotto contenuto di grassi e di sale.