Un settore in aumento con un bacino d’utenza sempre più capillare: non solo donne quindi attente alla loro bellezza ma anche uomini che in misura crescente si rivolgono al Medico Estetico per combattere i segni del tempo. Ma non solo: tra i nuovi target i Millennials e la Generazione Y.
Evergreen delle prime posizioni trattamenti filler, tossina botulinica e rivitalizzazione cutanea.
Una Medicina Estetica sempre più all’avanguardia e consolidata che, grazie anche agli elevati standard di sicurezza costantemente elevati ed affinati, non conosce crisi. Un settore quindi in continua crescita e sempre più rivolto ad un target variegato che si affida al Medico Estetico per ritrovare la propria forma di bellezza intesa non solo per rispondere ad un’esigenza estetica ma soprattutto per ritrovare il proprio benessere psico-fisico inteso come una migliore qualità di vita.Una volta, chi andava dal chirurgo plastico portava con sé la foto della star di turno: le labbra di Angelina Jolie, il naso di Nicole Kidman, l’ovale di Meghan Markle erano I modelli di riferimento. Adesso invece, si va dal chirurgo con i propri selfie “migliorati” dai filtri di Snapchat. È la sintesi di un’ossessione crescente che l’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery (AAFPRS) ha ribattezzato come “selfie dismorfia” ovvero la tendenza a richiedere eventi migliorativi del proprio aspetto sulla base della propria imagine modificata con i filtri offerti dai social network.Nulla di drammatico per chi ha un’autostima nella media. Più problematico invece, per l’esercito di giovani in piena crisi esistenziale, esposti quotidianamente ai social media, che misurano l’accettazione di sé sulla base dei like.